Manlio Cammarata segnala un disegno di legge sull’informazione, l’ennesimo, ma con la sorpresa, secondo me.
Si tratta del ddl C.4301 dal titolo wertmulleresco: “Modifica all’articolo 139 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernente l’adozione di norme deontologiche relative al trattamento dei dati personali relativi a indagini di polizia e a procedimenti giurisdizionali, anche acquisiti mediante intercettazione di comunicazioni, nell’ambito delle attività giornalistiche e tramite i mezzi d’informazione”, primo firmatario, l’Onorevole Antonello Soro (PD).
In estrema sintesi, si propone l’emanazione di un codice deontologico che regoli il trattamento di dati personali, con particolare attenzione alle intercettazioni, nel mondo dell’informazione. Per i soli giornalisti? A prima vista, si direbbe di sì, ma leggendo meglio…
Temo che l’àmbito di applicazione sia più ampio. Ecco gli indizi:
“nell’ambito delle attività giornalistiche e tramite i mezzi d’informazione” (titolo del ddl);
“nell’esercizio della professione di giornalista o, comunque, tramite i mezzi di informazione” (art. 1, comma1);
“A dispetto della denominazione di codice deontologico, le sue disposizioni non saranno semplici norme di buona condotta da applicare all’interno della categoria professionale, magari con logiche corporative. Saranno invece regole dell’ordinamento generale, valide per chiunque scriva od operi sui mezzi di informazione: il loro rispetto potrà dunque essere fatto valere davanti al Garante o al giudice ordinario” (relazione).
Ecco, quest’ultimo indizio mi sembra assai univoco nell’estendere l’applicazione di questo “codice deontologico” a tutto il mondo dell’informazione, anche a quella non professionale: i blog, ad esempio.
Sbaglio qualcosa?
Sicuramente i dubbi sono fondati. Credo che tutto dipenderà dalla definizione di “mezzi di informazione” che attualmente, se non sbaglio, non è presente nel decreto.
Sicuramente lo scopo della modifica è quello di estendere la tutela oltre i limiti della professione di giornalista, ma non credo che andrà a toccare quei blogs che hanno finalità divulgativa o di semplice opinionismo. Staremo a vedere!
Secondo me il codice deontologico in questione rimane circoscritto ai soli giornalisti iscritti all’Ordine.
E’ vero che si allarga l’ambito di applicazione anche ai blog di costoro, però l’art. 1 del ddl Soro fa salvo (quando dice “dopo il primo periodo è inserito il seguente”) il primo periodo del comma 1 dell’art. 139 Codice Privacy.
Questo periodo, a sua volta, mi sembra chiaro nel fare esclusivo riferimento ad un codice deontologico che debba essere adottato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti.
Di per sé, non mi sembra applicabile anche ai non iscritti.
Chiedo scusa e mi censuro da solo, non avevo visto il terzo punto citato! Avevo direttamente letto l’art. del ddl.
Stanti così le cose, mi sembra una proposta assurda. O è un codice deontologico dell’ordine dei giornalisti, o non lo è.
Verissimo, ottimo osservazione, ma nella prospettiva di un’interpretazione teleologica, la relazione, con quel suo *chiunque*, mi preoccupa non poco…
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