Io mi domando come una persona che si occupa professionalmente di pubbliche relazioni possa scivolare sulla più insidiosa delle bucce di banane telematiche: i social network.
Ci vuole un attimo a rovinarsi la reputazione con la proprie mani e, con la memoria che ha la Rete, a compromettersi da soli il diritto all’oblio.
E’ il caso di Francesca Immacolata Chaouqui, neoassunta commissaria in Vaticano, ma con il tweet un po’ troppo facile. Adesso, malgrado la chiusura dell’account e la ben poco credibile scusa “non lo gestivo soltanto io”, potrà pagarla cara.
Incidentalmente, malgrado quello che dice l’articolo, non è affatto vero che “la magistratura ha accesso ai server del colosso di comunicazioni”.