Rivoluzione e Reazione

Non so se il P2P e, in generale, la diffusione telematica di opere dell’ingegno sia rivoluzionaria. Di solito, sono molto cauto nell’aggettivare nuove tendenze. Tanto meno, uso superlativi. Sono uno di quelli che, seguendo l’insegnamento di Eco, ha scritto una tesi senza un solo -issimo.
Di certo, pero’, vedo una reazione, molto forte (qualcuno dice anche disperata).
Nei giorni scorsi ho letto due cose, molto interessanti; e ci ho voluto riflettere un po’.[[SPEZZA]]
1) Anna Masera, sulla della questione dei 4.000 sharer da identificare seguita dalle dichiarazioni del Presidente SIAE che propone una sorta di equo compenso sulle connessioni Internet. Non e’ una novita’, ma e’ giusto riparlarne. E la Masera lo fa con le parole di Fiorello Cortiana.
A parte le giuste critiche ad Assumma in punto "lucro" da P2P nonche’ sulla "visione di Internet", io non sono d’accordissimo. Immagino: spendere una cifra ragionevole in piu’ sul canone per avere, potenzialmente, ogni cosa scaricabile. Certo, comprendo anche coloro che non sono interessati o che, comunque, giustamente gia’ si lamentano per l’equo compenso che devono pagare per i supporti su cui memorizzano opere non protette (es.: le classiche foto di famiglia). Pero’…
Anyway, QUI Marco Pierani rincara la dose, ricordando gli imbarazzi dei DRM.
2) Poi ci si mette anche Quinta che mi rovina il fine settimana (scherzo).
Se la prende, riportando un comunicato di AIIP, con la proposta di Direttiva cd. "IPRED2" (Intellectual Property Rights Enforcement Directive, la seconda – QUI un link a FSFEurope, non riesco a trovare il documento ufficiale).
Giustamente, direi, specie se si considera la posizione dei provider che sono abbastanza "in mezzo".
Ma siamo in epoca di Web. 2.0 che e’ la scusa per la rivincita delle Major. Il Web 2.0 puo’ essere un ottimo business, ma si sta dimostrando foriero di "seccature". Vedi il caso Google Italia, anche se non riguarda il diritto d’autore.
La Lex 2.0 e’ gia’ nata anche prima della IPRED2. Ne parlero’ allo ZenaCamp, sempre piu’ convinto di averci visto giusto (e scusate la presunzione).

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