Monnezza informatica e privacy

Sempre sul sito del Garante, si può visionare il nuovo provvedimento generale in tema di rottamazione di PC (rectius: memorie varie).
Tema delicatissimo (vi dice qualcosa, ad esempio, il termine “trashing“) e molto interessante.
Da QUI.

Posted in Privacy e dati personali.

3 Responses to Monnezza informatica e privacy

  1. Gianni says:

    Non me ne voglia il Garante (sempre sia lodato) ma il tema viene affrontato con una superficialità spaventosa…

    Qualche software e relativa spiegazione potevano metterlo, chi legge nel 90% sicuramente non sa niente di linux, dei tool per l’analisi forense, della facilità con la quale un disco, anche “riscritto” può essere preziosa fonte di informazioni.

    L’unica nota positiva la darei al suggerimento sulla distruzione del supporto: fare a pezzi il disco è garanzia di obliterazione dei dati.

    Daniele tu sicuramente hai un poco di esperienza in materia d’analisi informatica, che dici non sarebbe il caso di far presente all’amico Garante la questione?
    Dopotutto, se vuol dare suggerimenti, che li dia in modo completo…

  2. herr doktor says:

    sì perchè la cosa ‘carina’ è che l’obbligo di adottare le misure di sicurezza spetta anche al privato (la “casalinga di Vogera” …) e che a prima vista non ho trovato nulla che dica che il conferimento ad uno smaltitore autorizzato (peraltro obbligatorio) liberi il malcapitato titolare dall’obbligo di distruggere i dati

    bah

  3. Gianni says:

    …a parte che la PA è tutto tranne che impermeabile all’accesso abusivo.
    Praticamente 3/4 dei dipendenti pubblici scarica roba che poi si rivela essere malware di vario tipo, altro che cancellazione dei dati prima della cessione del supporto 😀

    tempo addietro un medico di base (in merito al database dei pazienti) mi fa “ma sa, noi qui abbiamo dovuto dare accesso al personale sanitario di tutto il progetto (più medici con 1 solo database in comune) [!!!] però ogni tanto capita di trovare qualche trojan e il tecnico deve intervenire”…

    Chissà che fine fanno quei dati, eh…

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