Uso e abuso dell’email aziendale

Letto su La Stampa cartacea di oggi, in prima pagina con rinvio all’interno. QUI la versione web.
A Torino, un giudice assolve il datore di lavoro che ha sbirciato nella posta aziendale del dipendente (es.: dipendente@nomeazioenda.it): il fatto non sussiste. Il reato contestato era quello di cui all’art. 616 c.p.
Per la verita’, casi del genere sono quotidiani e, almeno in un’occasione, hanno gia’ trovato soluzione in tribunale, peraltro di identico segno. Ecco il provvedimento del GIP di Milano. E, a quanto riferisce il quotidiano piemontese, il giudice di Torino avrebbe fatto riferimento proprio a quell’ordinanza del 2002.
In margine, segnalo che La Stampa ha domandato lumi anche al Garante (dati personali) il quale avrebbe risposto che la posta elettronica e’ sempre inviolabile. Leggasi l’art. 15 Cost.
Non mi metto in concorrenza con un ordinario di Diritto Costituzionale (il prof. Pizzetti), ma trovo che la risposta non sia cosi’ semplice e che, comunque, non sia possibile generalizzare.
Spero di avere presto il provvedimento.

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