In altro àmbito, un lettore di questo blog segnala un articolo del Sole a commento di una pronuncia della Suprema Corte, in tema di privacy.
Non do per scontato che la cronaca sia fedele al contenuto della sentenza, ma devo dire che questa frase finale mi ha colpito parecchio: "La Corte ha così rigettato il ricorso, ma in ragione della particolarità e novità della fattispecie ha però provveduto alla compensazione delle spese del giudizio".
Penso sia giusto far notare che, il 31 dicembre, la privacy compie 10 anni…
Aggiornamento delle 16.00: Mi comunicano che la salomonica decisione sulle spese ha il suo bel precedente, con motivazione sostanzialmente identica (anche se del 2000). Tribunale di Roma, Sentenza 2 giugno 2000. "L’oggettiva incertezza sull’interpretazione della normativa giustifica la compensazione delle spese".
Però, in effetti, la giurisprudenza sulpunto è a tutt’oggi scarna…
quando ero studente, un amico avvocato mi avvertiva che “abbiamo le leggi più dure del mondo, fortunatamente temperate dall’inosservanza … “. Ad oggi la legge sulla privacy non ha prodotto particolari sconquassi (grazie anche ad un atteggiameno del Garante, fortunatamente, più incline al comunicato stampa e ‘moral suasion’ che all’applicazione di sanzioni), ma resta una disciplina di difficile applicazione e dotata di considerevole apparato sanzionatorio (sia sotto il profilo delle sanzioni ‘afflittive’ che sotto quello delle sanzioni ‘civili’ risarcitorie) …..
Già 10 anni? Ohibò.